Autrice del romanzo biografico di “formazione”, intitolato “QUANDO MANCA L’AMORE – Le rivelazioni di Marion”, ed. CURTI.
“Quando manca l’amore della propria madre, manca il pane quotidiano; si diventa orfani pur essendo in famiglia, una sofferenza senza fine.” Così scriveva Marion fra le pagine del suo diario a cui si è ispirata Federica Maria Onganìa, con una scrittura capace di coinvolgere il lettore ad immedesimarsi non per soffrire ma per raggiungere la consapevolezza di poter difendere sé stesso dal dolore precoce, dalla mancanza di quell’amore che è nutrimento e dà la vita. Sì, perché la madre ci mette al mondo ma poi ha il compito di crearci un habitat, un luogo fisico e mentale dove poter crescere senza paure e liberi da pericolosi condizionamenti. Se scrivere di una vita è catartico, leggere può diventare anche terapeutico.
Federica Maria, nel tuo romanzo emerge con forza una madre assente e indifferente. Ci vuoi spiegare come ti è nata l’idea di questa storia e come affronti il rapporto di Marion, la protagonista, con la madre?
Mi sono ispirata a una grande storia di amicizia: quella fra me e Marion che prima di partire per l’Africa, ha deciso di consegnarmi il suo diario e un plico di fogli, affinché pubblicassi le sue esperienze di vita dopo la sua scomparsa. Nonostante abbia trattato con fatica il dolore di Marion col quale sono entrata in empatia, non avrei potuto mancare al nostro patto di fiducia e alla promessa che le avevo fatto, poiché le volevo bene e la consideravo come una sorella. Ho deciso di trattare l’anaffettività della madre di Marion, in quanto ci sono molte madri che, impegnate tra lavoro e famiglia, trascurano inconsapevolmente il bisogno di vicinanza emotiva dei propri figli.
Il tuo rapporto con Marion è stato intenso, quanto ti ha aiutata la sua biografia?
La storia della mia cara amica Marion mi ha aiutata a capire, attraverso la stesura del suo diario, le difficoltà che ha incontrato nella propria esistenza e quanto lei abbia sofferto. Ho compreso anche che scrivere di sé è terapeutico, ma non è psicoterapia. Lo è stato per Marion che, scrivendo tutto di sé, riviveva ogni dramma e si faceva violenza soffermandosi sui piccoli dettagli segreti. Questo lavoro potrebbe essere utile per tutti, un modo per elaborare la propria sofferenza senza venirne travolti, per riconoscere e superare le difficoltà interiori e per risolvere i conflitti radicati nella cattiva gestione dell’affettività.
Marion era una donna sensibile che consegnando se stessa ha chiesto esplicitamente di entrare in relazione intima con chi leggerà la sua vita, scrivendo: “Desidero che la mia sofferenza diventi per altre persone un’esperienza che le renda più forti e capaci nell’affrontare ogni avversità della vita.”.
Il messaggio fondamentale, che mi ha suggerito Marion e che ora vorrei trasmettere a voi lettori, è quello che bisogna diventare consapevoli delle proprie sofferenze, perdonare chi ci ha fatto soffrire, per amare se stessi e avere fiducia negli altri.
La solidarietà femminile è importate per costruire il proprio patrimonio interiore, per non sentirsi sole e senza amore. Cosa ci puoi dire su questo aspetto?
Ho ritenuto importante scrivere questa biografia per solidarietà femminile fra Marion e le lettrici, affinché possano identificarsi con la protagonista per dare senso e dignità alle umiliazioni e alle sofferenze subite durante tutta l’esistenza. Come ci spiega la Psicologa Emanuela Dall’Ara, nella Postfazione del libro, a Pag. 225: “…Sì, perché quando si riesce a dare un senso anche la sofferenza più atroce e ingiusta può essere sopportata con dignità e coraggio. E allora “essere d’aiuto ad altri raccontando la propria storia” può dare senso e dignità alle umiliazioni, alle violenze e persino agli abusi subiti per una intera vita.”
Scrivendo questa biografia, ho voluto narrare la vittoria di Marion, una donna forte, modello della resilienza, che non si è lasciata abbattere dalle avversità, ha avuto la capacità di trovare le risorse per resistere, adattarsi, affrontare le situazioni di stress e, nonostante non sia stata amata, di recuperare la fiducia e l’autostima per una nuova fase di crescita e di affermazione.
Consiglio il mio libro: “QUANDO MANCA L’AMORE – Le rivelazioni di Marion”, in particolare a Voi donne, affinché possiate lasciarvi guidare nel lento percorso di riscatto di Marion, una bambina sofferente che potrebbe vivere nascosta in ognuna di noi.
Anche la sessualità della protagonista è condizionata dalle esperienze infantili. Ci puoi raccontare qualche particolare senza svelare troppo della trama del romanzo?
Marion, sin dall’adolescenza, ha riscontrato problemi legati alla sessualità e alla sua capacità di intimità, costretta c’era a rivivere le crude immagini della sessualità altrui e della violenza ad essa legata, che in certe notti la torturavano nel sonno. Marion, grazie alla forza interiore che le ha permesso di amare se stessa e gli altri e perdonare chi non le è stato vicino, con fatica è riuscita a recuperare solo parzialmente la capacità di intimità e fiducia, continuando comunque a provare un certo tormento nell’abbandonarsi completamente al piacere.
Maria Giovanna Farina riproduzione riservata.
Federica Maria Ongania, Ambasciatrice di pace, ha tante passioni e si esprime con diverse forme d’arte, per conoscere tutto di lei visita il suo sito www.librionganiafm.com
Il libro è in vendita online direttamente sul Sito della CURTI Editore: www.curtieditore.it e su Amazon.
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