INTERVISTA di: SILVANA RICCI
SANREMO, 9 marzo 2019, Conferenza “SOLIDARIETÀ AL FEMMINILE”, presso il Best Western Hotel Nazionale di Sanremo,
presentazione del Romanzo biografico di ‘formazione’: “QUANDO MANCA L’AMORE. Le rivelazioni di Marion”
di Federica Maria Onganìa, edito da CURTI Editore
In apertura della Conferenza “SOLIDARIETÀ AL FEMMINILE” è intervenuta la presidente MIRIANA SEMERIA del CID di SANREMO
Ieri, 8 marzo 2019, è stata commemorata la “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA”, oggi 9 marzo 2019 ricordando la “SOLIDARIETÀ AL FEMMINILE” il CID ha dato il suo contributo con la presentazione del mio libro: “QUANDO MANCA L’AMORE. Le rivelazioni di Marion”
Le tematiche trattate vogliono focalizzare in concomitanza con l’8 marzo gli aspetti della condizione femminile attraverso un racconto biografico.
Desidero ringraziare a nome del CID (Centro Iniziativa Donne) il Best Western Hotel Nazionale, che ci ha ospitati, in particolar modo il direttore dott. Christian Feliciotto, la presidente Miriana Semeria del CID di SANREMO, Silvana Ricci che mi ha affiancata nella presentazione del mio libro, la CURTI Editore che mi ha permesso di far conoscere la storia vera della mia amica MARION, a cui mi sono ispirata.
Ringrazio i presenti per essere intervenuti in numerosi.
«Federica Maria Onganìa è nata a Lecco ed ha da sempre coltivato la passione per la scrittura. Giornalista, è stata direttrice responsabile del mensile: “LECCO 2000” di cui è stata partecipe alla fondazione. È stata insignita nel 2017 del titolo di “Ambasciatrice di Pace dall’International University of Peace Switzerland”.Ama l’arte in tutte le sue manifestazioni, esprimendo il suo grande senso creativo non solo nella scrittura, avendo scritto numerosi testi, ma anche nella poesia, nella pittura e nella musica come autrice di parole e musiche per una Casa Discografica».
«Come Centro Iniziativa Donne abbiamo pensato che il suo libro fosse particolarmente interpretativo perché racconta della vita di una donna nata in una realtà contadina alla metà degli anni 50, in cui, ancora prima dell’avvento del movimento delle donne, il solo nascere femmina rappresentava già un grosso punto di svantaggio.
Il movimento femminile ha potuto manifestarsi e dare i suoi frutti grazie al risalto che è stato dato alla solidarietà tra donne che in tal modo sono riuscite ad essere una forza tale da creare una rivoluzione culturale. La più grande rivoluzione incruenta mai conosciuta nella storia dell’essere umano».
Questo aspetto balza all’occhio nel romanzo di Federica Maria, che nasce proprio da un sentimento di solidarietà tra donne.
Edito da CURTI Editore, è in vendita online su Amazon o direttamente presso la CURTI Editore sul Sito Web: https://lnkd.in/g_UsyZw
D: Federica Maria, cosa ci dici a questo proposito della solidarietà? Come è nata l’idea e come si è realizzato questo libro?
R: La motivazione che mi ha spinta a scrivere questo libro è il sentimento di amicizia nato dalla necessità di socializzare di entrare in empatia per sentirmi utile.
“Chi trova un’amica trova un tesoro”. Marianna detta Marion, è la protagonista di questo libro, era una donna sensibile, generosa, con una forte volontà. Le volevo bene e la consideravo una sorella.
L’incontro di Marion è stato casuale, al parco con i nostri cagnolini i loro guinzagli si sono intrecciati, giochi di sguardi ed nata l’intesa fra noi, abbiamo parlato degli hobby, dei viaggi e del lavoro, ed è nata la nostra amicizia. Mi disse che era a capo di un’AZIENDA di IMPORT & EXPORT di MILANO e di JOHANNESBURG,
in SUD AFRICA.
“QUANDO MANCA L’AMORE” non si racconta, SI RIVELA, RIVELARE È USCIRE DAL SEGRETO, ed è un rivelare impegnativo, faticoso perché intriso di pesi che arrivano dal passato e che non sono nostri, ed è stata una grande responsabilità di fronte al mondo.
L’idea di realizzare questo libro è nata dall’ispirazione di un diario, due lettere scritte alla madre e mai consegnate e un malloppo di fogli e due lettere indirizzate
a me che MARION mi diede assieme a un pacchetto, prima di partire per l’Africa, il 12 FEBBRAIO 2000. Mi chiese esplicitamente di scrivere la sua Biografia e di pubblicarla dopo la sua morte e con una abbraccio saldò l’accordo del mio impegno, confidando in me, che avrei elaborato e pubblicato il suo manoscritto.
Pensavo scherzasse quando mi diede il pacchetto dicendo: «Qui dentro, c’è la storia di quasi tutta la mia, c’è la mia verità. Quando non ci sarò più pubblicala, affinché i miei frammenti di vita possano essere utilizzati come conforto da chi ha sofferto come me».
Sono venuta a conoscenza della scomparsa di MARION dai suoi genitori.
“Ogni promessa è debito: scrivere questo libro è stato per me adempiere a un debito di amicizia.”
Per ricordarla, dopo 2 anni e 11 giorni, l’8 gennaio 2003, mi sono ispirata al suo manoscritto, proprio qui a SANREMO, in questa magnifica città che da 35 anni vengo qui appena posso a rilassarmi. La storia narra il difficile percorso di una bambina, di una adolescente, che diventata donna ripercorre attraverso la stesura dei manoscritto le difficoltà incontrate nella propria esistenza. Questo le permette di descrivere i tragici eventi e le emozioni ad essi collegati senza venirne travolta.
I genitori di Marion, la protagonista, a causa delle loro frustrazioni le fanno mancare attenzioni, rispetto e soprattutto amore. Sin da bambina Marion donava e chiedeva affetto. Sentimento che non le veniva concesso da chi la vita gliel’aveva data ma con tanta indifferenza l’aveva messa in disparte, al punto da farla sentire un oggetto e per di più inutile, a causa dell’incapacità della madre di stabilire con lei relazioni affettive e di esprimere le proprie emozioni. Affetto che era invece totalmente riservato ad Annamaria, la sorella minore.
Pertanto ho aperto la mia narrazione con le incisive parole di Marion: «Desidero che la mia sofferenza diventi per altre persone un’esperienza che le renda più forti e capaci nell’affrontare ogni avversità della vita».
Ho “restaurato” il manoscritto di Marion, pezzo per pezzo, restituendo forza e vigore alle emozioni, ai sentimenti e alle riflessioni, portando a termine la sua
volontà.
Marion è stata qui a SANREMO, è dentro di me. È qui con noi, oggi e per sempre vive dentro di me.
Passo la parola a: SILVANA RICCI che ci Legge il Capitolo: “MARION VIVE DENTRO DI ME”, a pag. 16.
D: Ci specifichi il significato del titolo?
R: Marion “non si sentiva accettata in famiglia”, le mancava l’amore, e questo ha segnato per sempre in modo doloroso il suo futuro”, così utilizza la scrittura come valvola di sfogo e un diario, strumento efficace di liberazione.
Le rivelazioni di MARION, sono notizie segrete che lei ha manifestato di sé stessa, della propria esistenza in un manoscritto. Rivelazioni tenute nascoste per oltre 40 anni, alle quali mi sono ispirata per scrivere questo libro.
D: MARION, la Protagonista faceva parte di una famiglia numerosa degli anni ’50, parlaci di come era composta la famiglia di Marion?
R: Un giorno, Marion mi raccontò il destino crudele dei due fratellini: Gianni e Angelo, protagonista di vicende tragiche.
Durante la perdita di Gianni la madre era già gravida, nacque Claudia poi Nadia
e Susanna. Di nuovo gravida, per la quinta volta portò alla luce un secondo maschio, Angelo, venuto purtroppo a mancare pochi giorni dopo la nascita, per una malattia infettiva.
Cinque anni dopo la morte del piccolo Angelo, la nascita della sesta figlia Marianna, (detta Mari e in seguito Marion). La piccola indesiderata perché era un’altra femmina, aveva tradito le sue aspettative, ma soprattutto quelle di Romeo, il marito, Marion pagò i disagi della madre che la considerò da subito capro espiatorio delle sue precedenti brutte esperienze.
Pochi anni dopo fu concepita in un momento poco opportuno un’altra femmina, Annamaria, ma la madre accordò la propria preferenza a lei piuttosto che alle altre figlie.
Passo la parola a: SILVANA RICCI che ci Legge il Capitolo a pag. 46:
D: Ci dai un accenno alla totale mancanza di informazione sessuale che, crescendo, portò non pochi traumi alla già provata personalità di Marion.
R: I frammenti dei ricordi continuano e raccontano ciò che Marion per paura e per vergogna vorrebbe tenere nascosto perché parlare delle umane voglie dello zio le può causare turbamento, ma quando da adulta le tornano in mente questi episodi traumatici accaduti quando era bambina, a vergogna di chi le cose le faceva, le confida al suo diario che non la tradisce, sa però che deve tenerlo nascosto per non essere scoperta. Il suo segreto è essere determinata e non avere paura di raccontarsi.
Passo la parola a: SILVANA RICCI che ci Legge il Capitolo: “Come il potere delle lumache” , a pag. 60
D: Come riesce a sviluppare un sentimento di amore e la bella persona che Marion è diventata, nonostante le difficoltà? Parlaci della Copertina?
R: La protagonista consegnandomi il suo diario, perché sia pubblicato postumo, consegna se stessa e chiede implicitamente di entrare in relazione intima con chi lo leggerà.
Marion nel diario e in un a malloppo di fogli, in brevi frasi ci rivela la sua capacità reattiva di bambina, come si è dovuta adattare di fronte alle avversità di una
madre che le dimostrava indifferenza, disinteresse. L’esposizione alle avversità sembra rafforzare Marion piuttosto che indebolirla.
Descrive il suo gusto per le sfide, come meglio è riuscita a fronteggiare efficacemente le condizioni sfavorevoli, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.
Nella quotidianità, Marion, ha dovuto far fronte a eventi stressanti e traumatici, emozioni forti, ha dovuto riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinnanzi alle difficoltà.
Questo libro racconta come Marion riesce comunque a crearsi un’autostima attraverso la “resilienza”, trovando l’amore e dedicando se stessa ad aiutare gli altri.
«La resilienza si colora di rosa, di un Femminile accogliente e amorevole, che SALVA. Questo libro è bello! Apre uno spiraglio di luce su ogni situazione di sofferenza. Come dire, il dolore non si può evitare, ma lo si affronta bene se troviamo, nell’amore, il nobile obiettivo per cui vale la pena di vivere. Di fronte a situazioni estremamente drammatiche la capacità d’adattamento alle avversità, si chiama “resilienza”», queste sono le parole della Dott.ssa CRISTINA DINI, Psicologa, formata in Psicogenealogia e Costellazioni Familiari, di Arezzo, (presentazione del mio libro alla Libreria: “la FELTRINELLI Point” di Arezzo).
La caratteristica grafica della Copertina del mio libro, è una mia opera di singolare efficacia pittorica, descrive in quest’opera letteraria la “RESILIENZA”. Ho pensato di inserire la Protagonista nella bottiglia, che rappresenta la realtà di Marion che da LUOGO di “RECLUSIONE”, la bottiglia diventa LUOGO di “FORTIFICAZIONE”.
Marion è un modello della “resilienza”: resistenza alle difficoltà della vita.
La resilienza è un concetto che indica la capacità di Marion di affrontare e superare gli eventi traumatici e i periodi di difficoltà. Ho ritenuto importante scrivere questa biografia per essere d’aiuto ad altri, affinché il lettore che si identifica con la protagonista possa dare senso e dignità alle umiliazioni e alle sofferenze subite durante tutta l’esistenza.
È un libro ricco di emozioni, sentimenti e riflessioni che dovrebbero leggere tutti, soprattutto i genitori.
Concludo con questa mia frase: “La vita è una vicenda di gioie e dolori, di speranze e delusioni, ma è degna di essere vissuta”.
Passo la parola a: SILVANA RICCI che conclude la Conferenza con le parole della Dott.ssa EMANUELA DALL’ARA, Psicoterapeuta, a pag. 229.
(Foto in alto) A destra: Miriana Semeria, presidentessa del CID (Centro Iniziativa Donne) di Sanremo,
al centro: l’autrice Federica Maria Onganìa e a sinistra: la relatrice Silvana Ricci.
(Foto in basso) L’autrice Federica Maria Onganìa mentre firma una copia del mio libro.
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