QUANDO MANCA L'AMORE
Le rivelazioni di Marion
Autrice | Federica Maria Onganìa |
Prima Edizione originale | 2017 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Biografico di “formazione” |
Lingua originale | Italiano |
Ambientazione | Anni Cinquanta |
Formato | 150 × 210 mm. |
Pagine | 240 Pag. – Brossura |
ISBN | 978 – 88 – 941641 – 0 – 7 |
Casa Editrice | CURTI Editore |
Premessa
Scrivere, per raccontare la verità che abbiamo stratificata dentro, assieme alle nostre tante e forti emozioni. Dare testimonianza delle vicende negative vissute nell’infanzia e nell’adolescenza, ha un potere terapeutico. Scrivere per dire quello che non si è mai detto a nessuno, nemmeno a se stessi con sincerità, fa bene a chi non sta bene perché, attraverso la scrittura, ci si libera del fardello interiore di sofferenze accumulate nel tempo.
Italo Svevo, nel libro: ‘La coscienza di Zeno’, fa dire allo psicanalista, il Dottor S., riguardo al fumo: «[…] Scriva! Scriva! Vedrà come arriverà a vedersi intero. […]»*
A mio avviso, è utile anche a chi legge, perché attraverso l’umana esperienza di felicità e sofferenza degli altri, si può trovare la forza per aprire la scatola scura dell’inconscio e far affiorare gli alberi sempreverdi della memoria. Si toccheranno così le corde più profonde del nostro Io per poter ricomporre, tassello dopo tassello, il mosaico della nostra storia. Se non verranno ricomposti, questi tasselli potranno portare alla frustrazione, alla disistima e alla depressione.
Può essere utile rivivere questi stessi drammi per liberarli fino a ricostruire la storia del proprio tormento interiore. Non cerchiamo negli altri la faccia negativa dell’amore, riconosciamo che questi sentimenti bivalenti, esistenti in ciascuno di noi, possano manifestarsi. Sbarazziamoci dei loro lati oscuri: l’odio e il rancore.
Riscopriremo con la nostra storia chi siamo, per sentirci liberi e leggeri.
Chi non ha sviluppato questa forza dell’«Io interiore» perché non si è mai sentito amato e desiderato in famiglia, durante l’infanzia e l’adolescenza, non sempre riesce da solo a credere in se stesso e si trova obbligato a costruirsi una corazza per le sue verità nascoste; una corazza che non difende, spesso è il palliativo per nascondersi da se stessi e dagli altri. Si dovrà allora fare un’onesta e profonda autoanalisi, che potrà essere una probabile via d’uscita e un aiuto per far crescere e consolidare la fiducia nelle proprie capacità e il rispetto di sé: base per acquisire la sicurezza non ricevuta dalla propria madre.
Per altri, invece, è possibile riuscire anche da soli a utilizzare la forza dell’«Io interiore», qualora in loro esista una assoluta lealtà con se stessi, una positività, un equilibrio e una forte autostima, per riuscire ad abbandonarsi al processo della catarsi, utile a sciogliere nel presente quei frammenti inconsci del passato.
Così si potrà essere veramente liberi, stare bene con noi stessi e nel futuro «[…] vivere nel modo giusto, …imparare a trasformare i veleni in miele, condividere la positività […]»*, come sostiene Osho nel libro: Quell’oscuro intervallo è l’amore.
Infatti, il segreto della nostra felicità sta solamente dentro di noi.
* Italo Svevo, La coscienza di Zeno, Rusconi Libri S.r.l., Rimini, 2004, Pag. 5
* Osho, Quell’oscuro intervallo è l’amore, Demetra S.r.l., (Vr), 2001, Pag. 33.
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Incipit
Sinossi
Marianna, detta Marion, è una bimba cui è stata rubata l’infanzia, una giovane cui sono state tarpate le ali, una donna che ha tentato il riscatto di sé interrotto dalla morte che l’ha ghermita nel mezzo della vita iniziata finalmente con giorni felici.
QUANDO MANCA L’AMORE è un libro testimonianza colmo di emozioni. La lettura è cronaca di rivelazioni che portano a conoscere i sentimenti di come Marion mettendosi a nudo trova l’autostima non essendo amata.
La protagonista dialoga con lo specchio, che non la tradisce, è elevato ad amico caro cui consegnare le proprie confidenze e porre domande incalzanti, che lenisce il dolore di sentimenti mancati, di risposte non avute dai genitori, inevitabilmente avvitati sulle proprie miserie, vittime, a loro volta, di ignoranze e solitudini che rigettano su Marion. Solamente da adulta ha compreso l’importanza del perdono quale unico mezzo per liberarsi delle sofferenze, passate che però non ha potuto dimenticare.
Il perdono ha completamente cambiato la sua vita.
Non è stato facile per Federica Maria Onganìa ripercorrere le strade dell’esistenza dell’amica, con cui ha pianto, riso e condiviso vicende, ma l’impresa di incamminarsi sui sentieri impervi di un diario irto di fatiche è il più bel dono che Marion abbia ricevuto, sebbene ad ali già spiegate.
Questo libro è un po’ una macchina del tempo, che ti ributta lì dove non vorresti vivere, ma è bene andarci, con il coraggio della curiosità, della voglia di conoscere e solidarizzare con una bimba, una giovane, una donna di nome Marion.
Abstract
“QUANDO MANCA L’AMORE – Le rivelazioni di Marion”, narra i vissuti segreti dell’amica Marion che hanno la capacità di suscitare un’intensa emozione e una totale partecipazione sul piano affettivo. Queste sono le motivazioni che mi hanno spinta a scrivere la sua difficile realtà capace di destare il più vivo interesse per coloro che, identificandosi nella protagonista, si ritrovano nella sua esperienza e desiderano elaborare la propria sofferenza in un modo più consapevole e profondo.
Marion è un modello della resilienza. …Quanto ha dovuto impegnare le proprie forze per cercare di ottenere briciole di attenzioni.
“Desidero che la mia sofferenza diventi per altre persone un’esperienza che le renda più forti e capaci nell’affrontare ogni avversità della vita.” Ed è con queste parole che Marion, la protagonista, ci suggerisce di non lasciarsi abbattere dalle avversità.
Trama
I contenuti del romanzo biografico “QUANDO MANCA L’AMORE – Le rivelazioni di Marion” di Federica Maria Onganìa, sono ispirati al diario dell’amica Marion, che me l’ha affidato per la sua pubblicazione postuma, così consegnando se stessa ha chiesto implicitamente di entrare in relazione intima con chi lo leggerà.
Ho aperto la narrazione con queste sue incisive parole: «Desidero che la mia sofferenza diventi per altre persone un’esperienza che le renda più forti e capaci nell’affrontare ogni avversità della vita».
Il romanzo biografico di “formazione” narra il difficile percorso di una bambina, di una adolescente, che diventata donna ripercorre attraverso la stesura di un diario e un piego di fogli ingialliti dal tempo le difficoltà incontrate nella propria esistenza. Questo le permette di descrivere i tragici eventi e le emozioni ad essi collegate senza venirne travolta.
Marion era una donna sensibile, di animo limpido.
Nella ricostruzione letteraria della sua vita, ho compreso quanto Marion abbia sofferto. Tormentata dai sensi di colpa, ha lottato per la sua dignità e per farsi amare da una madre malevola, aggressiva e violenta, che le ha sì dato la vita, ma poi se n’è dimenticata, facendole conoscere l’inferno.
Da bambina perspicace, ha accettato per amore le conseguenze degli errori dei genitori, ha imparato ad ascoltarsi ed è stata in grado di cavarsela e, nonostante le difficoltà incontrate in famiglia non si è lasciata abbattere dalle avversità, anzi proprio in conseguenza di eventi traumatici e situazioni difficili ha trovato la forza e le risorse che le hanno permesso di resistere, adattarsi e affrontare quotidianamente situazioni di stress. Ha consegnato la sua vita a un diario, confidandosi come fosse un amico. Questo scrivere tutto di sé, testimoniare i profondi turbamenti interiori determinati da esperienze emotive negative, l’ha aiutata a salvarsi dalla selva di traumi subiti e come bimba, adolescente e donna è riuscita a cogliere sprazzi di bellezza, di gioia, di amore, perfino in un oggetto al quale ha dato un’anima. Non si è persa nell’apatia e neppure ha cercato di scappare da paure e difficoltà, non si è inventata né vie di fuga, né compromessi, è riuscita a risollevarsi, a rafforzarsi e a recuperare la capacità di intimità e fiducia in se stessa e negli altri, per una nuova fase di crescita e di affermazione.
Luoghi e tempi del romanzo
Il luogo del romanzo è la sponda lecchese del lago di Como. L’abitazione della protagonista, dove le vicende si susseguono, era una vecchia costruzione che si affacciava sul lago, accarezzata dal sole dall’alba al tramonto, il cui tepore non penetrava le mura.
Negli anni Cinquanta, vicini e conoscenti mai avrebbero potuto sospettare quale inferno di vita vi fosse all’interno di quella casa.
Nel linguaggio corrente di alcuni capitoli è stata utilizzata qualche frase dialettale (e di seguito, fra le parentesi, la Lingua italiana), come tentativo di accostarsi alla realtà espressiva del popolo Lecchese.
È un libro colmo di sentimenti, emozioni, verità e saggezza che sarebbe bene leggessero tutti, soprattutto i genitori.
Ora, tocca a Voi che leggerete il romanzo trarre le considerazioni di quanto l’Autrice ha scritto.
Estratto
Capitolo dedicato all’amica, tratto dal libro: QUANDO MANCA L’AMORE – Le rivelazioni di Marion
Marion vive dentro di me
Un impetuoso vento annuncia un temporale, sibila tra le palme spiegate a ventaglio, alternandosi ad un silenzio che a volte pare surreale. Questa atmosfera mi ricollega alla storia di Marion. Sbattono le imposte avanti e indietro e ho paura. Penso: la vita è nascita, la vita è morte. Mistero infinito. Mistero infinito è la vita, mistero infinito è la morte: triste ripetersi di vite spezzate come rami di alberi secchi, come foglie accartocciate in balia del vento. Non posso scordare che anche tu, cara Marion, il 28 dicembre 2000 sei entrata a far parte del mio silenzio. Soffro. Non sai quale strazio io provo perché tu non sei più tra noi e non ci saranno altri momenti insieme.
Ricordo che il giorno della tua scomparsa urlai scoppiando in un pianto dirotto: mi manchi e mi mancherai tantissimo! Sei stata una buona amica. Quando volevo sentirti mi bastava telefonarti, per pochi minuti, anche se, a volte, fissare un appuntamento con te era difficile: vivevi dall’altra parte del mondo. Oggi non è più così. Non posso chiamarti. Non so neppure dove andare a cercare il luogo dove riposi e… Johannesburg non è dietro l’angolo.
Non potendo più parlare alla mia cara amica, parlai a fior di labbra al silenzio.
Il silenzio non ha voce per rispondere e ora anche tu, Marion, sei nel mio silenzio. Ho solo le tue lettere che mi fanno compagnia. Le tengo riposte in una scatola. Sono preziose per me. Le ho lette e rilette non so quante volte.
Fuori, in questo momento, la pioggia cade fitta fitta, insistente e desidero averti ancora vicina. Prendo la tua foto dal portafoglio e ti ricordo. Mi avvicino alla finestra e guardo le gocce che scrosciano una dopo l’altra a ritmo serrato contro i vetri: sembrano pianto. Le mie lacrime si confondono con esse. Il tempo è in perfetta armonia e un nodo alla gola mi soffoca.
L’unico suono che giunge dall’alto è un tuono che annuncia un temporale: se ora sei lassù, per pietà, Marion dammi un segnale, ti prego. Piango. Le lacrime mi rigano il viso incipriato e il telefono squilla.
Per sottrarmi alla pesante atmosfera che regna nella stanza, rispondo. È Sofia, un’amica comune, le confido la mia tristezza e quanto mi manchi. Le racconto di quella tua nostalgia incurabile chiamata «mal d’Africa», che mi dicevi di provare quando eri in Italia e che restava poi il nostro legame quando ripartivi. Anche oggi mi pare di respirarla e ne sento terribilmente la mancanza. Questa atmosfera porterà il tuo nome, sarà per sempre «la nostra Africa».
Recensioni
Invito a lasciarmi una recensione fornendo qui di seguito, brevemente, suggerimenti circa il contenuto e la qualità di questo mio romanzo biografico di “formazione”.
Sarà utile ai potenziali Lettori desiderosi di conoscere le opinioni altrui.
Un diario regalato ad un’amica racchiude tragiche esperienze di vita, alle quali si è ispirata l’autrice Federica Maria Onganìa, pubblicandole in un libro. Narra la sua vita tragica e felice, con un messaggio sull’importanza di amare se stessi e gli altri, come obiettivo principe della propria esistenza.
Sin da bambina donava affetto e chiedeva affetto. Un sentimento che non le veniva concesso da chi la vita gliel’aveva data e poi messa da parte. Senza l’affetto materno Marion si percepiva in gabbia, dentro una prigione tetra e buia, ma che la forgerà nel carattere e la farà crescere, anche nei sentimenti, donandole la capacità di perdonare. Perdono che l'ha trasformata, fortificata e proiettata a passi sicuri verso l'amore, che copre e trasforma tutto e certamente anche il suo 'odio devastante' di cui si era incolpevolmente nutrita. Marion, una bambina, una adolescente, una donna che voleva vivere, nell'amore.
Questo romanzo biografico mi ha scaldato il cuore e la speranza che lo scaldi a chi legge questo libro.
Editore Arnaldo Curti
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